Con provvedimento del 31/01/2020 ( DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) veniva dichiarata l’Emergenza nazionale.
La domanda che molti si pongono è la seguente: alla luce di tale provvedimento, cosa è stato fatto dal 31/01/2020 fino alla manifestazione della reale emergenza sanitaria?
Del resto, per preparare le strategie di risposta alla eventuale pandemia, occorre tenere in considerazione che il tempo è un elemento centrale in quanto occorre considerare tempi e modi anche per riuscire a reperire e rendere disponibili beni, macchinari, strutture e persone in tutto il Paese.
Il 27 Gennaio 2020 il presidente del consiglio Giuseppe Conte, durante la trasmissione sulla 7 “otte e mezzo”, alla domanda sul “CORONAVIRUS” rispondeva siamo ” prontissimi, tutti i protocolli di prevenzione sono stati attivati. L’Italia in questo momento è il Paese che ha adottato misure cautelative all’avanguardia rispetto agli altri, misure incisive”
Ma a quali misure si riferiva il Presidente del Consiglio in quella sede?
Le misure adottate fino a quel 27 gennaio 2020 sono le seguenti:
In data 22/01/2020 con circolare n.1997 del Ministero Salute (clicca qui) segnalava l’esistenza del problema del Covid19 come possibile virus. La cosa interessante è che dal testo si dichiara che quantomeno dal 22/01/2020 era noto che :
1. Il virus poteva comportare serie lesioni infiltrative bilaterali : “I sintomi più comuni consistono in febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie: gli esami radiologici del torace evidenziano lesioni infiltrative bilaterali diffuse”
2. Il virus era pericoloso per una buona parte della popolazione italiana per età e patologie in corso : “Una forma inizialmente lieve può progredire in una forma grave, soprattutto in persone con condizioni cliniche croniche pre-esistenti, quali ipertensione, e altri problemi cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie respiratorie; anche le persone anziane potrebbero essere più suscettibili alle forme gravi“.
3. Il virus era trasmissibile con rischi per il personale sanitario: “Recentemente le autorità cinesi e l’OMS hanno confermato che è stata dimostrata trasmissione da persona a persona e si sono verificati casi fra il personale sanitario.
4. Il virus doveva essere contrastato anche con l’adozione di misure di “autoprotezione”: Le autorità cinesi hanno informato l’OMS di aver applicato le seguenti misure di sanità pubblica:” l’adozione di misure di auto-protezione“.
In quella sede il Ministero raccomandava l’utilizzo per il personale sanitario di : mascherina e protezione facciale, camice impermeabile a maniche lunghe non sterile e guanti. Qualora siano necessarie procedure che possono generare aerosol, la mascherina dovrebbe essere di tipo FFP2.”
Le mascherine ?! Alla luce di quanto accaduto, viene da considerare : ad averle.
In data 22/01/2020 si adottava la CIRCOLARE del Ministero della Salute con cui si richiedeva ai comandanti degli aerei provenienti da zone infette (Cina) di compilare un modulo sullo stato di salute dei passeggeri, con indicazione dei sintomatici (sappiamo che anche gli asintomatici potevano infettare o poi trasformarsi in sintomatici dopo il periodo di incubazione)
in data 25/01/2020 si adottava un’ORDINANZA del Ministero della Salute con la quale veniva richiesto al personale sanitario di segnalare e monitorare i sintomatici tramite intervista diretta ad escludere che eventuali sintomatici provenissero da zone contagiate o avessero avuto contatti con persone provenienti da aree infette (come se tutti sapessero vita opere e miracoli dei passeggeri di una metropolitana o del vicino al bancone del bar) . Inoltre, con quella Ordinanza veniva disposta l’assunzione di 76 medici per gli scali aeroportuali. (Per chi arrivava dalla Cina con volo diretto: misurazione febbre e “certificato” da compilare a cura del paseggero dove si autocertificava di non avere sintomi; di non essere stato nelle zone infette e di non avere avuto contatti con infetti (e gli asintomatici?) dopo la formalità burocratica: si era liberi di circolare.
in data 27/01/2020 veniva adottata una CIRCOLARE del Ministero della Salute dove concentrata sempre e solo sui sintomatici; persone provenienti da Zone infette della Cina o che avevano avuto contatti con soggetti sintomatici
In data 27/01/2020 veniva adottato un PROVVEDIMENTO del Ministero della Salute che prevedeva il divieto di atterraggio di tutti i voli provenienti dalla Cina negli aeroporti di Ciampino, Roma Urbe, Perugia Ancona (restando aperti i voli con scali o altri mezzi di trasporto da altri paesi dopo atterraggio da cina)
Questi rappresentavano i i provvedimenti all’avanguardia adottati fino al 27 gennaio 2020 citati dal Presidente Conte durante la trasmissione televisivia.
Il 30 gennaio 2020 si approvava una ORDINANZA del Ministero della Salute con la quale veniva bloccato ufficialmente lo spazio aereo per i voli diretti dalla cina (restando sempre possibili eventuali arrivi con scalo).
Il 31 gennaio 2020 due turisti cinesi (arrivati a Malpensa il 23 gennaio e che quindi avevano compilato il modulo per poi dare inizio al loro viaggio in Italia ) venivano ricoverati a Roma per Covid19.
Per il Presidente del consiglio: “Siamo vigili e molto attenti: non ci siamo fatti trovare impreparati”.
Le misure tuttavia, come visto, erano solo quelle sopra indicate che si basavano su “immancabili auto-certificati, misurazione della febbre dei sintomatici, interviste su viaggi in aree infette della cina e nulla di più”
Il 31 gennaio 2020 veniva, come visto, dichiarato lo stato di emergenza nazionale, conferendo alla protezione civile il ruolo di gestione dell’emergenza nazionale. (DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
In quel periodo, veniva avviata la campagna mediatica del ministero tramite spot con il Dott.Michele Mirabella. Spot che, a riguardarlo oggi, pensando ai 105.792 contagiati ed ai 12.428 decessi, lascia davvero l’amaro in bocca per la semplicità (Se non la superficialità) con cui si è pensato di poter sostenere che il contagio non era affatto semplice.
A tal proposito, ricordo che in data 22/01/2020 nella circolare 1997 del Ministero Salute (clicca qui) era stato espressamente indicato che per L’OMS erano ancora “ necessarie maggiori informazioni per comprendere meglio le modalità di trasmissione e le manifestazioni cliniche di questo nuovo virus“.
Francamente non è comprensibile il motivo per cui – in assenza di dati scientifici – si sia deciso di diffondere la tesi della “non facilità del contagio”. Un errore di comunicazione e di strategia che ha sicuramente contribuito a sottovalutare il problema tramite notizie infondate e che poi abbiamo pagato pesantemente.
Il 3 febbraio 2020 con ordinanza n.630 (clicca qui) , il commissario della protezione civile prendeva atto dei suoi poteri e confermava la necessità di misure urgenti e immediate.
Quali sono state queste “misure urgenti e immediate?”
Per fare chiarezza, ho racccolto tutti i provvedimenti adottati da quel 3 febbraio 2020 per evidenziare la loro portata, efficacia e utilità al fine della “organizzazione concreta delle misure necessarie per affrontare il dichiarato stato di EMERGENZA nazionale”.
il 5 febbraio 20020 con decreto del commissario della protezione civile n. 371 (clicca qui) veniva istituito il “comitato scientifico” al fine di “ attuare tempestivamente le misure necessarie a fronteggiare la situazione emergenziale in atto al fine di salvaguardare l’incolumità della popolazione”. Ma come ovvio, non basta costituire un comitato, ma occorre anche che tali misure si concretizzino.
Il 6 febbraio 2020 con ordinanza n. 631 (cicca qui) il commissario della protezione civile affrontava il nevralgico tema della validità dell’anno scolastico per gli studenti impegnati nei programmi di mobilità internazionale nelle aree a rischio di contagio.
Il 7 febbraio con decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile rep. n. 414 (Clicca qui) nominava il Segretario generale del Ministero della salute quale soggetto attuatore per la gestione delle attività connesse alla gestione dell’emergenza. Una nomina che, come tale, nulla di concreto dispone.
Il 12 febbraio 2020 n.633 (Clicca qui) la protezione civile affrontava il tema della validità dell’anno scolastico per gli studenti che – rientranti da paesi infetti (Cina)- potevano essere sottoposti a misure di sorveglianza o quarantena.
Il 13 febbraio 2020 n. 635 (Clicca qui) si definivano le modalità della contabilità interna della protezione civile
Il 18 febbraio 2020 (clicca qui) si integravano i poteri e funzioni del soggetto attuatore (Segretario generale del Ministero della Salute nominato con decreto 414) indicando che lo stesso “provvede a dare esecuzione ad ogni misura necessaria per assicurare la tutela della salute pubblica, ivi inclusa l’acquisizione di materiale sanitario per il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute“.
Il 21 febbraio 2020 con ordinanza n. 637 (clicca qui) ci si occupava ancora dei poteri del soggetto attuatore (il segretario del Ministero della Salute) conferendogli la possibilità di stipulare convenzioni e iniziative di comunicazione ed informazione. Con quel provvedimento del 21 febbraio veniva anche previsto qualcosa di tangibile e concreto: un incremento del personale per le unità di emergenza per porti e aeroporti (controlli sanitari) per un massimo di 77 unità in tutta Italia
Queste rappresentano le misure assunte dal 31 gennaio 2020 fino al 21 febbraio 2020 per poter fronteggiare l‘emergenza pandemica.
Il 21 febbraio 2020, come noto, veniva ricoverato il paziende c.d uno di Codogno.
L’emergenza dichiarata sulla carta il 31 gennaio 2020 ( per la quale si erano avute tre settimane per organizzarsi) diventa una dura realtà con fui fare davvero i conti.
Il momento in cui il virus deve essere fronteggiato in tempo e non rincorso.
Iniziava così in quel momento il Caos che ha stravolto le nostre vite, che ha seminato dolore, che ha compromesso aziende, che ha devastato l’economia, che ha ucciso migliaia di cittadini, che ha strappato ai propri cari nonni, genitori, mariti, mogli, figli. Che ha ucciso medici, infermieri lasciati in prima linea ad affrontare il virus.
Il 21 febbraio venivano adottate le prime misure di contenimento con un’ordinanza del ministro salute di intesa con le regioni interessate.
il 21/02/2020 veniva adottata un’ORDINANZA del Ministero della Salute per stabilire le misure di quarantena.
Il 22 febbraio – con ordinanza n. 638 – considerato l’aggravamento del contesto, la protezione civile modificava il suo primo provvedimento datato 3 febbraio 2020 al fine di derogare ai tempi delle procedure e permettere l’acquisizione di lavori, servizi e forniture, anche senza previa consultazione di operatori economici e con la procedura in deroga.
Pertanto, alla luce di tale provvedimento si può ragionevolmente considerare che solo il 22 febbraio sia stata avvertita l’esigenza di provvedere con urgenza a recuperare il materiale necessario per cercare di far fronte concretamente all’emergenza dichiarata il 31 gennaio 2020.
Si sono dunque attesi i primi casi per rendersi conto che negli ospedali mancavano le mascherine per il personale?!
il 22/02/2020 con una CIRCOLARE del Ministero della Salute veniva modificata la procedura per i test a tampone e per la verifica dei pazienti. il 25/02/2020 la CIRCOLARE del Ministero della Salute specificava che i TAMPONI dovevano essere riservati ai soli sintomatici.
Di notevole interesse anche quanto era stato indicato in merito agli asintomatici il 27/02/2020 dal Consiglio superiore di sanità (documento allegato alla CIRCOLARE del Ministero della Salute). In quel documento emege che pur non avendo certezze scientifiche (inveve di seguire naturali misure di prudenza) si decide di escludere la contagiosità degli asintomatici.
È curioso considerare che alcuni contagiosi non avevano sintomi in fase di trasmessione del virus: Il paziente numero 1 di Codogno non aveva sinomi quando contagiava il suo amico durante una corsa, ed anche lo stesso amico, anche lui asintomatico, pochi giorni dopo era in grado di contagiare tre avventori del bar dei genitori.
In questo senso quotidiani segnalano che uno studio pubblicato su “new England of Medicine Journal“ ha evidenziato che soggetti asintomatici posso “presentare livelli di virus nel naso e nella gola analoghi a chi presenta sintomi” . Tale studio conclude che anche chi non ha sintomi potrebbe trasmettere l’infezione.
Ed anche una ricerca condotta da scienziati tedeschi dell’università di Berlino, pubblicata sulla rivista Nature, sostiene che il virus sarebbe in grado di diffondersi in modo efficiente anche nei primi giorni di contagio di soggetti con sintomi lievi in quanto riesce a moltiplicarsi con facilità nelle alte vie respiratorie
Pertanto, se non si avevano certezze, per quale motivo non sono state adottate misure di massima “precauzione”?
il 23 febbraio veniva istituita la zona rossa di Codogno e Vo’ sulla base del decreto legge n.6 approvato poco prima.
Il 25 febbraio 2020, con ordinanza n.639 il Dipartimento della Protezione civile decide di provvedere, in ragione dei fabbisogni, all’acquisizione dei dispositivi di protezione individuali (DPI).
Con quel provvedimento viene altresì stabilito che gli ordini di acquisto avrebbero avuto priorità assoluta rispetto ad ogni altro ordine anche già emesso. Veniva inoltre fatto divieto di esportare DPI fuori dal territorio nazionale senza previa autorizzazione del Dipartimento della protezione civile.
Il 27 febbraio 2020 con ordinanza n.640 si definavo le procedure per la comunicazione dei dati giornalieri (quelli della conferenza delle ore 18:00 con i morti per corona virus e morti con corona virus) e si affidava la gestione della sorveglianza epidemiologica del SARS-CoV-2 all’Istituto superiore di sanità.
il 28 febbraio 2020 con ordinanza n.641 si prevedeva che quanto previsto per le mascherine (urgenza nelle procedure di acquisizione) avrebbe trovato applicazione anche per l’acquisizione degli strumenti e dei dispositivi di ventilazione invasivi e non invasivi e si stabiliva che le mascherine acquistate ai sensi dell’ordinanza del 25 febbraio 2020 sarebbero state destinate, in via prioritaria, al personale sanitario. (molti medici in tutta italia erano da giorni sul fronte senza adeguate protezioni mettendo a rischio la loro salute e quella dell’intero sistema di assistenza sanitaria)
Ed è solo il 28 febbraio che sul sito consip veniva pubblicato l’avviso diretto a tutte le imprese produttrici di mascherine di proporsi urgentemente come possibili fornitori .
in data 2 marzo 2020 CONSIP veniva nominato soggetto attuatore per le attività di acquisto connesse all’emergenza sanitaria
Ed è solo il 6 marzo 2020 che veniva indetta la prima procedura negoziata d’urgenza per l’acquisto di dispositivi medici per la terapia intensiva e sub intensiva
in data 9 marzo 2020 e poi il 31 marzo 2020 venivano pubblicate da CONSIP le procedure negoziate d’urgenza per l’affidamento di accordi quadro per la fornitura di mascherine chirurgihe, dispositivi di protezione individale e servizi connessi destinati all’emergenza sanitaria.
Francemente, a ripercorrere tutti i provvedimenti mi sono sorte molte perplessità ed ho davvero difficoltà a capire quali concrete ed efficaci misure sarebbero state adottate dal 31 gennaio al 21 febbraio 2020.
Un grande riconoscimento a quei medici, infermieri e personale che nonostante tutto hanno proseguito a svolgere il loro lavoro senza sosta, in situazioni oltre ai limiti, salvando vite umane.
Nessuno osi toccarli. Hanno fatto tutto quello che potevano e anzi, di più hanno anche messo a rischio la loro vita per tutti noi.
SEGUE